“City Vision”, il roadshow nazionale dedicato alle sfide e alle soluzioni per le città del futuro, per la sua terza tappa è approdato a Torino. L’incontro, dal titolo “Città Sicure, Comunità Resilienti”, si è svolto presso CTE Next venerdì 11 aprile e ha visto come protagonisti rappresentanti della pubblica amministrazione, aziende, innovatori e stakeholder del settore, impegnati in un dialogo costruttivo su come rendere gli spazi urbani più sicuri, inclusivi e connessi.
L’iniziativa ha rappresentato un’opportunità cruciale per costruire una visione comune sull’evoluzione delle città, rispondendo in modo innovativo alle esigenze dei cittadini di oggi e di domani.
Al termine del tavolo di lavoro, sono stati presentati i casi d’uso delle Case delle Tecnologie Emergent di Matera, dell’Aquila, di Torino e di Cagliari.
Per la CTEMT è intervenuta la Dott.ssa Michela Mortara del CNR, per illustrare i risultati e le potenzialità del Digital Twin della città di Matera, copia virtuale della città che mira a monitorare i processi urbani, simulare fenomeni ed apprendere comportamenti al fine di offrire scenari decisionali complessi a supporto della governance urbana. Riguardo l’evento la dott.ssa Mortara afferma “C’è stato un grande interesse da parte dei partecipanti verso le funzionalità sviluppate per il gemello di Matera. In particolare i rappresentanti delle amministrazioni intervenuti si sono mostrati molto entusiasti delle potenzialità dimostrate su Matera e auspicano la condivisione di buone pratiche per sensibilizzare amministrazioni e cittadini rispetto all’utilità di mettere in campo queste tecnologie, nelle modalità più adatte alle caratteristiche dei singoli Comuni.”
Il tavolo di lavoro ha affrontato le molteplici sfaccettature della sicurezza urbana, spaziando dalla protezione fisica dei cittadini alla centralità della coesione sociale e al benessere delle comunità. In un contesto segnato da solitudine e frammentazione, la città sicura è chiamata a rafforzare il suo ruolo di spazio inclusivo, promuovendo connessioni, favorendo l’incontro e alimentando la solidarietà tra i cittadini.
Un focus importante è stato dedicato al recupero delle periferie attraverso la creazione di spazi dedicati allo sport, alla cultura e all’aggregazione sociale, elementi chiave per la costruzione di relazioni e il contrasto all’emarginazione. È stato inoltre analizzato il ruolo dei “third places” – come caffè, piazze e centri comunitari – nel consolidare il tessuto sociale, offrendo luoghi di interazione, scambio di esperienze e accesso a servizi pubblici.
Un altro aspetto centrale del dibattito è stato il contributo della tecnologia alla sicurezza sociale. Sensori IoT e intelligenza artificiale potranno supportare la gestione urbana per migliorare la vivibilità degli spazi pubblici e potenziare le attività di prevenzione e contrasto al degrado. Strumenti di analisi dei dati offriranno alle amministrazioni una migliore comprensione delle dinamiche sociali, mentre piattaforme digitali e app civiche incentiveranno la partecipazione dei cittadini, permettendo loro di segnalare esigenze, organizzare eventi e costruire reti di supporto.
L’obiettivo primario è immaginare città che garantiscano la protezione e l’incolumità dei residenti, promuovendo al contempo il dialogo, la partecipazione attiva e il senso di appartenenza, sfruttando appieno le potenzialità della tecnologia e delle politiche sociali per migliorare la qualità della vita urbana.
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